È di pochi giorni fa la novità che Google stesso ha annunciato come la più significativa di quelle apportate in passato e che può essere considerata una delle più rivoluzionarie da quando il motore di ricerca è stato creato.
È nato BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers): la nuova tecnica di Google in grado di comprendere le vere domande effettuate dagli utenti e fornire loro risposte più pertinenti.
BERT si basa su un sistema chiamato “natural language processing” (NLP), una vera e propria rete neurale artificiale, che imita il funzionamento dei neuroni e il modo in cui comunicano tra loro.
In poche parole? Le query di ricerca saranno analizzate nel loro insieme, e non come semplice insieme di parole chiave. La ricerca di Google sarà in grado di comprendere frasi, contesto e persino piccole sfumature del linguaggio.
Il cambiamento maggiore sarà per richieste complesse, con query molto lunghe: fino ad ora il motore di ricerca non ha mai restituito risultati pertinenti, mentre con l’introduzione di BERT questo cambierà. Google per la prima volta sarà in grado di comprendere vere e proprie frasi “parlate”.
BERT porterà agli utenti risultati di ricerca migliori e più pertinenti alle proprie richieste, mentre per le aziende potrebbero esserci veri e propri cambiamenti. Sarà, ad esempio, sempre più importante il SEO, non solo per l’utilizzo di parole chiame, ma soprattutto come queste vengono utilizzate.
Il nuovo algoritmo di Google è per il momento implementato solamente per l’inglese americano ed è entrato in servizio solamente negli Stati Uniti. Per le altre lingue, compreso l’italiano, dovremo aspettare ancora un po’, ma Big G ha annunciato un’estensione del servizio già nei prossimi mesi.
Un vero e proprio cambiamento epocale per la ricerca sul web. Google ha in serbo altre novità? BERT porterà dei cambiamenti radicali? Lo scopriremo presto.