In che modo Google tratta i contenuti nascosti? Avere contenuti nascosti comporta penalità nell'indicizzazione della pagina?
Cosa significa contenuto nascosto
Si chiamano contenuti nascosti quei contenuti informativi (spesso testo, ma a volte anche immagini e video) che non sono immediatamente visibili in una pagina html, ma che lo diventano a seguito di un evento o di un'azione da parte dell'utente.
Tipici esempi di contenuti nascosti sono i dettagli tecnici nelle schede prodotto degli ecommerce, che non sono visibili fino a quando l'utente non clicca sul link "mostra dettagli".
In risposta a questo tipo di azione da parte dell'utente (il click sul link) la pagina html si comporta tipicamente in due modi alternativi:
- può caricare e mostrare dinamicamente i dettagli tecnici a seguito di una richiesta AJAX
- può modificare il valore dell'attributo display dello stile dei dettagli tecnici, rendendoli visibili.
In entrambi i casi, il contenuto prima nascosto è divenuto ora visibile.
C'è comunque una differenza nei due approcci: se nel primo caso il contenuto non solo è nascosto ma, di fatto, non esiste nella pagina html fino a dopo il caricamento AJAX, nel secondo caso il testo è già presente nel codice sorgente della pagina.
Hidden content o keyword stuffing?
È nel secondo caso che potrebbero insorgere problemi di indicizzazione sui motori di ricerca, e in particolare penalità da parte di Google.
Infatti, nonostante il contenuto sia invisibile all'utente, Google è in grado di leggerlo e analizzarlo, per questo motivo i contenuti nascosti devono seguire le stesse regole di rilevanza che valgono per il resto della pagina.
Il motivo per cui Google non vede di buon occhio i contenuti nascosti è che, soprattutto in passato, i webmaster cercavano di nascondere parole chiave (keyword stuffing) agli occhi dell'utente lasciandole appositamente alla portata dei motori di ricerca per ottenere un aumento di ranking.
Tipici esempi erano (e sono ancora) la scrittura di testo nello stesso colore del colore di background e la modifica dell'attributo display.
Google penalizza i casi di keyword stuffing
Il motore di ricerca di Mountain View si è evoluto nel corso degli anni, ed è in grado di riconoscere se l'utilizzo di contenuti nascosti è legittimo o fraudolento, anche nel caso di modifiche dinamiche al valore degli attributi CSS che potrebbero nascondere o rendere visibili tali contenuti.
Lo stesso Matt Cutts in un recente video sul canale YouTube di Google Webmasters ha spiegato che la penalizzazione in termini di indicizzazione avviene solo nei casi di utilizzo illegittimo.
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